STORIA
L'EUROPA CENTRO-OCCIDENTALE
Nel 476 Odoacre (476-93), un capo militare di origine germanica, depone dal tro- no l’imperatore romano d’Occidente, Romolo, soprannominato “Augustolo” per la giovane età, sancendo ciò che è ormai già evidente a chiunque, ovvero il crollo defiivo delle istituzioni imperiali nell’area occidentale.
da questa dinamica che prendono forma due tratti essenziali dell’alto Medioevo : La ruralità e la costante diminuzione della popolazione.

LA RURALITA':
cioè il fatto che la popolazione europea è prevalentemente dispersa nelle campagne
LA COSTANTE DIMINUZIONE DELLA POPOLAZIONE che colpisce soprattutto le aree urbane.
Ed ecco quindi lo spettacolo di città un tempo prospere che si sono ormai quasi del tutto spopolate. Molte case abbandonate diventano un diroccato ricovero nel quale i pastori tengono le loro pecore, le loro capre, i loro maiali, mentre interi quartieri vanno in rovina, invasi da erbacce o da orti di fortuna. Ma anche in campagna le cose non vanno meglio: la diminuzione globale della popolazione signica che pure lì ci sono pochi uomini che possono lavorare la terra. E così molte zone un tempo coltivate adesso vengono abbandonate
PARTE OCCIDENTALE
La parte occidentale dell’Impero
romano, invece, cede subito.
IMPERO ORIENTALE
La parte orientale riesce a resistere molto meglio e molto più a lungo: ha la sua capitale a Bisanzio-Costantinopoli; istituzionalmente prende le forme di un Impero autonomo (Impero bizantino); ha un dominio territoriale centrato sui territori che circondano il Mar Egeo;
ha un’estensione geopolitica mutevole, che per lunghi periodi di tempo include anche parti della Penisola italiana.
PARS MASARICIA- PARS DOMINICA
Nella curtis la proprietà terriera è divisa in due parti: a la pars massaricia (parte riservata ai contadini), che è frazionata e afdata a contadini liberi con vari tipi di contratti di aftto; l’aftto di solito è pagato in natura, cioè cedendo al signore una quota dei beni coltivati (cereali, vino, ecc.); b la pars domìnica (parte riservata al signore), che è l’area più vicina alla residen- za padronale. Quest’area è gestita direttamente dal signore ed è coltivata da servi che ricevono da lui vitto e alloggio. Nei momenti in cui è necessario, il lavoro dei servi è integrato dal lavoro dei coloni della pars massaricia, che sono obbligati a compiere corvées, cioè un certo numero di giornate di lavoro non retribuite nelle terre della pars domìnica.
Il sistema curtense ha come obiettivo economico primario l’autosufcienza: ovvero, la produzione dei beni agricoli deve bastare alla sopravvivenza degli abitanti del caput curtis, cioè del villaggio che è anche il centro amministrativo ed economico del sistema e di tutti i villaggi che gli gravitano intorno. Tuttavia, in alcuni casi, le aziende così organizzate riescono a produrre anche qualcosa in più rispetto a ciò che serve all’autosufcienza della curtis. Sono soprattutto i signori che possono gestire questo surplus (cioè il ‘di più’ pro-
dotto).
IL SISTEMA CURTENSE
Dal IV al IX secolo grandi invasioni barbariche si abbattono sull’Europa centro-occidentale. Sotto il loro primo impatto l’Impero romano si spezza. Nel 395 l’imperatore Teodosio lo divide in due aree, una occidentale e una orientale, governate da due distinti sovrani.